Riflessioni di una mattina di Dicembre

01.12.2021

Quando sono emotivamente provato (una costante con cui convivo pacificamente) , leggo, scrivo, disegno, svuoto la mente con tutto cio' che mi e' possibile e questo mi aiuta a cercare di mantenere una rotta in un mare in burrasca (il mare delle nostre esistenze , sottoposto a venti furiosi) dove si naviga con vele a brandelli......Non mi e' mai piaciuto fare i paragoni con epoche passate ....la guerra, le carestie , chi e' stato peggio di noi , mi piace fotografare la realta' per quella che e' nella sua crudezza per tutti....nel suo modo di minare costantemente appigli fragili, dove a pagarne le conseguenze sono coloro che non hanno piu' voglia di competere in un contesto malato e si ritagliano angoli, spazi dove cercano di preservare il possibile , mentre il fuoco Nemico (e spesso amico) non si ferma neanche chiedendogli misericordia (termine molto in voga tra gli ecclesiali) e continua senza tregua ......

Salvarsi dalla Pazzia, noi, la generazione di quelli che non hanno mai avuto la possibilita' di scalfire i muri innalzati dai dinosauri e' cosa estremamente difficile e allora cerchiamo di difenderci in ogni modo, cerchiamo di trovare strade nuove, sentieri inesplorati, mondi in cui l'umanita' prevale sugli istinti animali e sulla "fame" di "vincere" ad ogni costo.....a discapito di tutti

2 libri per le mani, due, tra i libri che ho letto a distanza di un anno a tema "Virus" . Il primo e' di David Quammen - Perche' non eravamo Pronti - , il secondo, di Raffaele Federici - Confini stravolti

In modo "molto rassicurante", Quammen, esordisce:

 "viviamo in un mondo di Virus e a malapena iniziamo a comprendere questo" .....

il problema di fondo e vero e', pero', comprendere chi sia il Virus...e sperare che noi Umani, prima o poi, iniziamo a rinsavirci dalle nostre dinamiche distruttive (di tutto cio' che ci circonda)

Quammen e' estremamente analitico nelle sue considerazioni, venendo da Ricerca e Formazione sul campo a contatto con i maggiori focolai epidemici che si sono verificati nel mondo negli ultimi 20 anni (non e' Il Burioni della situazione e tanti altri...marionette messe in tv per un po' di gloria personale). Analizza e narra con estrema dedizione, ci parla nel suo libro di come gli animali selvatici abbiano nel loro genoma sviluppato nel corso dei millenni una "tolleranza" ai virus tale che, ad alcuni di questi ,mancano appena pochi decenni di cambiamento evolutivo prima di acquisire ulteriore capacita' letale verso gli esseri umani. Si destreggia tra gli scenari dei mercati cinesi e le epidemie Africane ....tra pipistrelli , scimpanze' e pangolini. Ha vissuto in prima persona cosa significhi "superare" un virus e sentire una entita' estranea nel proprio corpo che cerca di prendere il sopravvento.....

Poi, il libricino (nel senso che sono appena un centinaio di pagine ) di Federici....un inciso che mi e' venuto immediatamente agli occhi :

"Forse (anche) chi si occupa di comunicazione dovrebbe ricordare che la conoscenza, lo studio della scienza, non dovrebbe produrre vertigini ma evitare la confusione fra scienza e pseudoscienza, fra fatti e fattoidi. E chi si occupa di politica dovrebbe ricordare che vi e' una grande differenza fra il prendersi cura (di un problema) e l'annuncio della cura senza una correlazione fra la pratica e la teoria soggiacente"

Federici, nel suo scritto, parla di un "vortice di saturazione" che ci ha invaso.....quei vortici che solitamente segnano passaggi di Epoche , Ere, nuovi scenari (sperando in futuri migliori di quelli che stiamo vivendo). Il vortice e' simile ad un portale...risucchia , ma ci consente di riflettere e indirizzare cio' che e' indirizzabile verso Scenari diversi da quelli che per millenni l'umanita' ha vissuto (questo richiede consapevolezza di dove siamo e dove vorremmo essere )

Nell'uragano che ci travolge, c'e' un occhio molto potente (l'occhio del ciclone) ....poverta' , contraddizioni prodotte dalla disattenzione alla vita, violenze, dominio dell'uomo sull'uomo, differenze sociali prodotte da epoche imperiali (noi siamo in un epoca imperiale/totalitarista, per chi ancora non se ne fosse accorto) , etc etc etc

In alcuni suoi studi, George Perec asserisce che non possiamo migliorare le relazioni (se non quelle per interessi) se puntualmente la scala del condominio e' il principale luogo di disattenzione ....e' ironico, un modo provocatorio per dire che se all'interno di uno stesso edificio in cui si vivono luoghi comuni, spazi comuni e intenti comuni (almeno, dovrebbe essere cosi) non si e' in grado di mantenere relazioni costruttive e durature, come possiamo avere la pretesa di costruirne fuori ? (ho sintetizzato un concetto molto ampio, esclusivamente per sensibilizzare alla riflessione)

E allora , in tal senso, anche un virus assume sembianze diverse , perche' ci "costringe" a rinchiuderci in spazi limitati di cui forse ne abbiamo perso la misura e il valore , ci costringe (o dovrebbe) a riflettere sulla nostra idea di vita in comune, del bene comune, dell'essere nel mondo e da cio' cercare di orientarci verso l'idea di un Mondo in Comune diversa dal Mondo dei Pochi (che Dominano)

"Ora il sentiero si biforca: una via e' ripida , l'altra piana. Eppure la carta non segna bivio alcuno. Visto che la sera avanza e il vento sferza con una grandine cattiva, Rico deve scegliere d'istinto se imboccare la via piu' breve o quella piu' facile" - Amos Oz -

Ma Rico, non sapeva, che entrambe fossero colme di difficolta'........e che Vie facili, in fondo, non esistono

Alla Prossima 

Nicola De Toro
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